A.C. SALO'

VALSABBIA

da "Bresciaoggi" del 07 marzo 2005

di Sergio Zanca

Daris Lumini domenica scorsa a Carpi ha segnato il gol numero 100 con la maglia del Salò. Aveva la fascia di capitano, e la prodezza (è piombato come un falco per deviare da distanza ravvicinata un cross di Quarenghi) lo ho riempito di soddisfazione. Un’altra bella gioia dopo che il 5 settembre, a Crevalcore, aveva firmato la prima rete di tutta Italia, in serie D.

«Sbloccare il punteggio, in trasferta, contro una squadra che in passato militava in C1 non è stata cosa da poco - ricorda Lumini, 31 anni compiuti lo scorso 14 gennaio -. Franchi mi ha servito in profondità, io ho aspettato l'uscita del portiere e indirizzato il pallone in maniera giusta, sul palo lontano. Non me lo sarei mai aspettato di iniziare così. La rete più importante, però, è stata quella di dicembre, con il Trentino, di testa, dopo uno splendido traversone di Quarenghi. Quel giorno il Salò ha offerto una prestazione eccellente, non sbagliando nulla».

Lumini ha cominciato nei ragazzini della Rigamonti, proseguendo alla Cremonese (nei Giovanissimi). Quindi il trasferimento a Ospitaletto: Allievi e Beretti. Claudio Onofri lo ha convocato in prima squadra, utilizzandolo solo in Coppa Italia. Non è andata meglio con Pierluigi Busatta e Paolone Ferrario. Nel ’93-94 eccolo nella Primavera del Brescia, agli ordini di Maurizio Battistini. «All’inizio della stagione - aggiunge Daris - l’allenatore mi ha tenuto in considerazione. Nel ritorno, invece, sono sempre rimasto in tribuna». Così Giuseppe Rubagotti lo ha portato al Concesio, in Promozione. Lumini lo ha ripagato con una ventina di gol. Quindi il passaggio al Cortefranca, stessa categoria, con Giuliano Martinelli in panchina, e Stefano Chiari presidente.
Nel ’96 il trasloco a Salò, con allenatore Osvaldo Zobbio: «Sul lago di Garda - assicura - mi sono trovato bene, tanto da arrivare a quota 100 gol, che è sempre un bel traguardo. Il più bello? Quello del 2-2, l’anno scorso, in casa, con la Castellana. Peccato sia costato un grave infortunio a Beppe Bazoli. Per l’euforia, il nostro osservatore è ruzzolato in tribuna, rompendosi. Il massimo di reti in una stagione è stato di 17 e risale al 2001-02; il minimo è 4 l’anno scorso, ma sono stato fermato a lungo dalla pubalgia».

Quali i tecnici preferiti? «Beh, mi sono sempre trovato bene con tutti. Zobbio mi ha fatto lavorare tanto. Da attaccante, mi capiva nei momenti brutti, e mi tranquillizzava. Con Martinelli ho avuto un buon affiatamento a livello umano. Bonvicini è il più preparato a livello tecnico: tiene tutti in considerazione, e si preoccupa di farti sentire a tuo agio».

E con Bonvicini si è trasformato in attaccante centrale: «Giochiamo con un perno di riferimento avanzato e le due ali. Così, dopo essere nato come seconda punta, ho dovuto adattarmi. Mi sembra di avere ripagato la fiducia. I risultati ottenuti ci hanno dato morale. Se superiamo gli scogli rappresentati da Nuova Albano e Boca S. Lazzaro, possiamo guardare al futuro con ottimismo, e rimanere in lotta sino alla fine».

Il futuro? «Dicono che la crisi di un matrimonio arrivi al settimo anno - conclude Lumini -. Io sto festeggiando il nono con il Salò, e intendo proseguire. Ma voglio decidere al termine di ogni campionato. Mi accorgo che, con l’età, i tempi di recupero si allungano. E poi gli allenamenti pomeridiani costituiscono un problema per la mia attività: sono titolare di un negozio di videogiochi in città, viale Piave. Comunque vorrei smettere con addosso la maglia del Salò».