A.C.
ESTE 1920 |
Campo
di gioco |
Nuovo
Stadio Comunale - via Monte Cero, 81 - Este (PD) |
Colori
sociali |
giallo - rosso |
Internet
/ e-mail |
|
Telefono
/ Fax |
0429
4066 |
Serie
D 2007/2008 |
13^ classificata con 42 punti – ammessa
ai play out Virtus Vecomp VR – Este 0-0 Este
– Virtus Vecomo VR 2-4 Retrocessa e successivamente ripescata |
11
vittorie – 9 pareggi – 14 sconfitte |
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38 reti
fatte – 45 reti subite |
COME RAGGIUNGERE ESTE
(PD) – da Salò km. 130
Autostrada
A/4 Desenzano - direzione Venezia
uscita Montebello
a destra in Località Dovaro/SP17
per
leggermente a destra verso SP500 per
alla rotonda 2^ uscita sulla SP500 per
leggermente a sinistra verso Via Rotonda per 43 mt.
leggermente a destra in Via Rotonda per
alla rotonda, 1^ uscita per Via San Feliciano/SP125
per
proseguire su Via Cagnano/SPXIV per
alla rotonda 2^ uscita per Via dell'Artigianato per
alla rotonda 2^ uscita per Via De Gasperi per
alla rotonda 1^ uscita per Via Collegio Armeno per
alla rotonda 2^ uscita per Via Maddalena/SP247 per
proseguire su Via Schiavin per
proseguire su Via Guido Negri per
a sinistra in Via Vigo di Torre per
alla rotonda 1^ uscita per Via Martiri della Libertà per
alla rotonda 3^ uscita per Via Giovanni XXIII per
LE MAPPE
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PER ALLOGGIARE E PER
MANGIARE:
Ristorante Pranzo E Cena - Via Negri
Guido, 72 tel.04292045
Ristorante Cinese Zhuang Yuang
- Via Vigo Di Torre, 5 tel.0429603354
Bar Ristorante Le Strie - Via Pescheria Vecchia, 1 tel.042994967
Pizzeria Ristorante Arcadia - Via Borgofuro, 4
tel.0429602413
Ristorante Pizzeria Antica Torre - Via Cornaro, 11/B
tel.04293484
Ristorante Bar Tiffany - Via Stazione, 51 tel.0429690690
CENNI STORICI:
A cavallo tra '800 e '900 viene importato
d'oltremanica un nuovo (almeno per quanto riguarda lo stivale) passatempo dal
curioso nome di football. Tale moda in breve tempo conquista il cuore degli
italiani e si diffonde capillarmente nello scarno ma movimentato panorama dello
sport d'inizio secolo, impregnando di romantico agonismo gli strati sociali di
ogni città, borgo e paese. Naturalmente non fa eccezione Este, che nel periodo
immediatamente successivo alla Prima Guerra Mondiale vede fiorire tra le sue
mura un fondamentale polo d'attrazione agonistica detto Campo di Marte. Questo
particolare impianto sportivo ante litteram era perfettamente attrezzato per
ospitare competizioni di atletica, di gran voga a quei tempi, e di ciclismo.
Per dare solamente un'idea dell'importanza assunta dal Campo, situato dove
sorge ora l'Augusteo di via Maganza, basti pensare
che per la pista in terra battuta, soprannominata Meraviglia grazie alla sua
scorrevolezza, si erano prodigati personaggi del
calibro del Comm. Gino Zillo, del sig. Riccoboni e del Cav. Domenico Meneghello.
Dalla smisurata passione per lo sport di
quest'ultimo nasce nel 1920
Purtroppo agli anni d'oro segue un periodo
abbastanza buio e sottotono per gli assi della pedata atestina,
le cui gare si sono da un pezzo trasferite nel centralissimo campo di via San
Martino, e non sempre la formazione può essere iscritta al campionato per
mancanza di fondi, atleti e dirigenti.
Lo sport assume inoltre un ruolo di secondo piano
rispetto alle miserie e alle tragedie della guerra, che questa volta arriva
prepotente anche sull'erba del Comunale : il 29 Giugno
del 1944 i beniamini di casa organizzano un amichevole con il grande Venezia, e
un buon numero di appassionati (tra i quali molti sfollati e qualche
"renitente", scesi dai loro rifugi sui colli in cerca di svago) segue
l'incontro ma, al momento di lasciare lo stadio, intervengono tedeschi e
brigate nere a bloccare le uscite per un rastrellamento a sorpresa. Il
dopoguerra sfortunatamente non può rinverdire i fasti dei tempi d'oro e l'Este
ha nuovamente occasione di sfruttare un buon palcoscenico solo nella stagione 1957-58,
quando
La nottata inizia a passare dopo la metà degli anni
'90, quando l'arrivo in panchina di Antonello Di Chiara (97-98) e in campo dei
vari Guarise, Rosa, Barbirato
e Zanovello portano una ventata di novità ed
entusiasmo che in breve tempo segnano l'inizio di un nuovo ciclo vincente. Nel
'99 i pupilli di Di Chiara conquistano finalmente
Sull'onda lunga dell'entusiasmo i potrebbero ripetere
l'exploit anche l'anno successivo, ma la matricola terribile si dà la
proverbiale zappata sui piedi incappando in una inutile
quanto evitabile penalizzazione di 6 punti per aver fatto giocare,
assolutamente in buona fede, due giocatori sotto squalifica dalla stagione
precedente. Nonostante quest'incidente di percorso i nostri si sono piazzati al
5° posto, lasciando qualche rimpianto per "ciò che sarebbe potuto accadere
se non". Naturalmente con i ma e con i se non si va da nessuna parte e i
ragazzi di Di Chiara, che hanno spalle
sufficientemente larghe da non averne fatto un dramma, stanno dimostrando
ampiamente di meritare un palcoscenico di categoria superiore onorando al
massimo il secondo anno in Promozione.
Nella stagione 2000-
Il nefasto ritorno in Prima Categoria sembra proprio
inevitabile. Di Chiara viene richiamato alla vigilia dello scontro salvezza in
casa del Dolo, dando una sferzata ai giocatori che reagiscono con orgoglio. Angelotti centra il "sette" da lunga distanza e
permette ai giallorossi di risalire la china. Alla penultima giornata la sospiratissima vittoria scaccia-incubi con lo Scardovari per 2-1 che vale
molto più di una semplice salvezza.
E' l'inizio dei trionfi atestini.
Dopo un anno vissuto pericolosamente, la società di
Via Monte Cero attua infatti una drastica rifondazione della squadra, cedendo
molti elementi della Vecchia Guardia per sostituirli con giocatori esperti e
dalle grandi doti tecniche. L'obiettivo è salire in Eccellenza. A Lauro Pomaro il compito di dare i giusti equilibri ad un gruppo
fortissimo. Nasce così l'Este dei record, capace di abbattere ogni ostacolo ed
uccidere il campionato già a sette giornate dal termine. I giallorossi prendono
il comando del girone all'8a giornata e non mollano più la presa. Per primo ci
prova il S.Paolo a
scalzarlo, ma viene sconfitto a domicilio (1-0). Poi è la volta del DueCarrare che deve però arrendersi al Nuovo Stadio per 3-
Ma l'Este è insaziabile e diventa campione regionale
di Promozione. E' il 25 maggio 2002 e i giallorossi toccano il punto più alto
della loro ottantennale storia sconfiggendo il Montebelluna per 2-
L'Este si presenta all'esordio in Eccellenza con una
formazione competitiva e ben assestata fra i reparti. L'obiettivo iniziale è
concludere fra le prime cinque. Il traguardo prefissato è stato raggiunto raggiunto con largo
anticipo, ma rimarranno molti rimpianti per le varie occasioni sprecate. E per
le beffe casalinghe subite al momento di spiccare il volo.
Ma è meglio procedere con ordine. Nell'estate del
L’anno successivo i giallorossi si ripresentano in
categoria con l’ambizione di chi, passato il primo anno di euforia, vuole puntare alla
promozione: alla guida della squadra sempre Lauro Pomaro,
soprannominato "Il maestro" per la sua grande esperienza fra i
dilettanti, mentre fra le file dei giocatori risulta un tale Andrea Bergamo,
che pure di esperienza non difetta assolutamente. L’ex capitano del Padova assume immediatamente il ruolo di allenatore in
campo, ben supportato da una vecchia volpe come Palmiro Gregnanin,
che rimarrà all’ombra della porta vecchia anche l’anno successivo per portare
in alto i colori atestini. I ragazzi di Pomaro, che ormai il campionato lo conoscono bene, non
riescono però a convincere sul piano dei risultati e della grinta e arrivano a
dicembre con l’ombra del fallimento sulle spalle. Ma da gennaio in poi è tutta
un’altra musica e l’Este non perde più una partita, recuperando posizioni su
posizioni e riportandosi a ridosso del gruppetto là in alto: vincere il torneo
chiaramente non è più possibile, visto il gap che separa i padovani dalla vetta
della classifica, ma l’undici del maestro inanella una serie incredibile di
risultati positivi portandosi in piena zona play off. La mazzata purtroppo
arriva all’inizio di aprile, quando i nostri si fanno superare dal Montebaldina in terra veronese, dopo tre turni nei quali
Agostini e compagni avevano messo in saccoccia nove punti. La sconfitta, che
arriva a spezzare l’imbattibilità della corazzata estense, porta la firma di Bevilaqua: alla fine sarà solo quarto posto e tanti saluti
ai sogni di gloria.
L’estate del 2004 va ricordata negli annali
cittadini per l’arrivo dalle parti del campo di via monte Cero di un nuovo
allenatore, che porterà la compagine giallorossa dove nessuno era mai riuscito
in più di ottant’anni di storia calcistica: di lui si dice un gran bene in
terra patavina, dove ha allenato a lungo le giovanili biancoscudate,
ma il tempo dimostrerà che le impressioni della partenza erano addirittura
riduttive. Dorino Anali si stabilisce con tutta la sua grinta sulla panchina
dell’Este, accompagnato nella nuova avventura da un direttore sportivo del
calibro di Simone Tognon: il feeling con la squadra è
immediato, grazie anche alla presenza nell’organico di giocatori come Giovanni Testolin, capitano della storica promozione in Serie D,
della conferma Gregnanin, dei piedi buoni del "ragionier" Dal Col, che incanta fin dall’inizio con la
sua sagacia tattica e l’ottima tecnica. Ma pure di Negri, Manzin,
Cominato e di un terzetto di punte come Correzzola, giunto solo a campionato iniziato, l’argentino Pais e il solito, inesauribile Agostini. La squadra diverte
e vince, sfoggiando velocità di manovra e grinta a palate: a dicembre Anali
dice chiaramente "da lassù dovranno tirarci giù a fucilate" e la
sfida, nonostante ci provino in molti, porta l’Este a giocarsi lo storico
passaggio di categoria all’ultima giornata. Contro il Lugagnano basterebbe un pari, invece Buganza
si mette in testa di calciare a modo suo una punizione dal limite al 92, sulla
quale l’estremo difensore ospite non può nulla, e il gioco è fatto. La festa
può iniziare, alle fatiche del nuovo torneo ci si penserà poi.
L’avventura in Serie D inizia con qualcosa di nuovo
e qualche conferma: il presidente delle tre promozioni, Donato Romano, lascia
il posto alla guida della società a Renzo Lucchiari,
da tempo vicino alla squadra e figura importante nelle vicende del calcio atestino, mentre la responsabilità tecnica rimane
saldamente in mano a Dorino Anali e il ruolo di ds viene assegnato ad Antonio Naliato. Fra le vecchie glorie
cittadine se ne vanno al san Paolo tre colonne come capitan Testolin,
Gregnanin e Dal Col, che hanno rappresentato nel loro
periodo di militanza all’ombra della porta Vecchia altrettante colonne del
calcio atestino. Altri saluti arrivano da Rigato,
accasatosi al Casalserugo e
da Casaedi e Buganza,
tornati alle rispettive società: rimangono Agostini e Correzzola,
cui verrà affiancato in attacco un bomber di razza come il triestino Mueisan, i portieri Ongarato e De
Faveri e pochi altri.