A.C. SALO' VALSABBIA |
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Oggi 04 novembre 2004, alle ore 16.00, nel corso della cerimonia che si è tenuta nella sala consiliare del Comune di Salò, per l'occasione colma di gente, il Presidente Onorario dell’A.C. SALO’ Aldo Caffi è stato insignito del riconoscimento "Gasparo da Salò", premio annuale assegnato al cittadino salodiano che nel corso dell'anno si è distinto in modo particolare. Aldo è il punto di riferimento per la società, memoria storica da ben 45 anni, dapprima da vicepresidente, poi presidente ed attualmente presidente onorario, nonchè macchina instancabile sempre presente allo stadio. Il suo impegno è culminato la scorsa stagione con la promozione in serie D e la conquista della Coppa Italia allo Stadio Flaminio di Roma, il 12 maggio 2004, giorno del suo 84° compleanno. In calce l’intervista rilasciata per l’occasione e di seguito le foto della cerimonia: |
Cosa ne pensa dell’avvio di campionato della squadra? Siamo saliti grazie alle nostre capacità dall’Eccellenza alla Serie D, un mondo e un campionato per noi assolutamente nuovi. Stiamo facendo bella figura contro avversari di blasone e con individualità di spicco. Nonostante ciò l’obiettivo prefissato è quello della salvezza. In poche parole, prima pensiamo a salvarci, poi vediamo se si può fare qualcosa di più. I punti conquistati fino a qui ci serviranno infatti per affrontare meglio gli inevitabili momenti difficili della stagione. Un suo giudizio su squadra e dirigenza La nostra squadra è molto valida, a cominciare naturalmente dai giocatori, di cui apprezzo soprattutto l’unità all’interno dello spogliatoio, ad arrivare all’allenatore, di cui abbiamo totale fiducia, e ai dirigenti, tra i quali in modo particolare il presidente Ebenestelli e il direttore generale Olli. Proprio questa unione, che letteralmente fa la forza come dice il proverbio, ci consente di lottare ad armi pari contro formazioni, ad esempio Rodengo e Chiari tanto per rimanere nel territorio bresciano, molto dotate dal punto di vista delle individualità, anzi forse maggiormente rispetto a noi, ma che attualmente sono dietro in classifica. Cosa ricorda maggiormente dei suoi anni di militanza dirigenziale nel Salò? Ho praticamente dedicato la mia vita a questa squadra, sono 45 anni che la seguo prima da vicepresidente, poi da presidente e ora da presidente onorario. Ho avuto la grande fortuna di fungere da vice a Dino Mondolo, presidente storico della società che allora si chiamava Benaco. La soddisfazione più grande è legata alla vittoria del campionato di quest’anno e alla conquista della Coppa Italia. Non potrò mai dimenticare quel 12 maggio, data della conquista del trofeo nazionale oltre che del mio compleanno. Oltre ai trofei del Salò, ora arrivano pure i riconoscimenti personali… Il “Gasparo da Salò” è un premio molto prestigioso, che per la prima volta è conferito una figura sportiva come la mia. Penso sia dovuto soprattutto all’impegno, mio e della società, nei confronti dei ragazzi. Ne abbiamo infatti circa 120 dai 6 ai 12 anni, in pratica abbiamo sostituito gli oratori nella loro formazione e crescita. Mi permetto però di avere un grande rammarico: la mancanza di gente di ricambio. Il mio appello è che forze nuove possano collaborare in maniera continuativa, non solo a livello economico ma anche e soprattutto di impegno e lavoro. In una società dilettantistica come la nostra, dove la circolazione di denaro è misera in confronto al mondo dei professionisti, è infatti il lavoro la base dei nostri progetti. intervista di Matteo Turina |