Consegnati i riconoscimenti agli allenatori vincenti nel 2004 con
una cerimonia organizzata dall’Aiac provinciale.
Trainini e Bonvicini sul trono
Il presidente Dosselli: «Noi, maestri di
fair play e di valori»
La premiazione
e per l’allenatore del Salò un regalo da Azeglio
Vicini «Entrerà di diritto al Supercorso»
Volti noti di tecnici
affermati e nomi nuovi di allenatori emergenti si sono incontrati
ieri in via Cefalonia, nel centro congressi di Banca Lombarda, per
incoronare i migliori tecnici del 2004. Tra vecchi e nuovi
soprattutto volti vincenti in un anno difficilmente ripetibile in
cui l'intero movimento è cresciuto e si è tolto soddisfazioni.
A livello nazionale, con il Salò di Roberto
Bonvicini campione d'Italia, ma anche a livello locale,
con la Pedrocca di Pierluigi Nember campione di Lombardia in Prima.
Calcio che vince e calcio che esporta: Piero Trainini è il
successore di Cesare Prandelli per i successi calcistici
professionistici. Un grande maestro di calcio, bassaiolo di Bargnano,
che ha sempre tenuto Brescia nel cuore nelle sue esperienze
calcistiche che lo hanno fatto diventare uno dei maggiori
conoscitori della serie C. E la sua gioia non è stata certo
nascosta, «soprattutto perché mi piace ricevere questo
riconoscimento da amici che è giusto ringraziare per la stima
espressa», ha spiegato Trainini. In un calcio che cambia e si evolve
rappresenta la forza dell'esperienza di chi è migliorato strada
facendo: «Questa C è molto diversa dagli anni scorsi - conferma -
non esistono più le squadre di blasone. Ma non sono d'accordo con
chi parla di un livello più basso, è una categoria diversa rispetto
a qualche anno fa perché è difficile pronosticare alla vigilia chi
emergerà».
La serie C è per Trainini è una certezza,
ma per Roberto Bonvicini, plurititolato tecnico del Salò campione
d'Italia, è un grande obiettivo: «Credo nel lavoro: non è una frase
fatta, ma un mio modo di vivere. Lo scorso anno questo ha pagato
soprattutto perché alle spalle avevo una grande società che mi ha
sostenuto ed uno staff che mi ha seguito. Poi c'era il gruppo, che
nel calcio conta più di ogni discorso al singolare». Se gli parli
del Flaminio e di quel 12 maggio storico per il Salò Valsabbia
Roberto Bonvicini si illumina ancora.
La stagione scorsa non sembra mai finire, ed anche Azeglio Vicini,
l'ex ct dell'Italia che sta per diventare direttore della scuola
allenatori di Coverciano, intervenuto al convegno di ieri,
ha scelto di fargli un regalo, comunicando
la sua ammissione al corso di seconda categoria che gli permetterà
di allenare in serie C: «Avendo
vinto la Coppa Italia il posto gli spetta per meriti sportivi».
«L'importante è non diventare una meteora - scherza Bonvicini - ma
io penso che alla fine l'impegno e la correttezza pagano sempre. Se
poi arrivano i risultati tutto diventa più facile».
Dalla C nei sogni di Roberto Bonvicini ai sogni
realizzati da Ermanno Franzoni. Un traguardo concretizzato sul campo
dopo la trionfale stagione con il Carpenedolo guidato da Bottazzi e
Dossou. E che anche il tecnico festeggia con l'umiltà che
contraddistingue i nostri allenatori, condividendo la soddisfazione
con la società. «Sono stato fortunato ad arrivare qui - ha detto
Franzoni - ho trovato un ambiente che permette di lavorare con
tranquillità e che via via si è adattato alle varie categorie
compiendo il duplice salto dall'Eccellenza alla C2 in due anni».
Inutile aggiungere altro, nemmeno quando con il consueto sorriso
sornione preferisce dribblare la battuta su chi in passato diceva
che lui andava bene solo per il settore giovanile.
Dopo i «big» è una parata di volti di calcio, con la benedizione del
presidente della Provincia Alberto Cavalli e dell'assessore
Alessandro Sala, che si è compiaciuto per l'organizzazione
stringendo idealmente la mano al presidente degli allenatori
bresciani Paolo Dosselli, «impegnato nella promozione del calcio
come gioco, nell'anno internazionale dell'educazione attraverso lo
sport. Il percorso è chiaro: dobbiamo educare al gioco per poter
essere prima di tutto campioni di fair play, principi, speranze,
valori». Come sempre Sala dispensa entusiasmo ma non lesina una
critica velata: «Voi svolgete un ruolo fondamentale - sottolinea
l'assessore - andando anche opportunamente a sostituire alcune
situazioni in cui la scuola purtroppo non riesce ad intervenire con
efficacia avvicinandosi al mondo dello sport».
Dietro agli allenatori dorati, cui va aggiunto anche Guerino
Simoncelli, anima del calcio a Roncadelle ed in passato
collaboratore tecnico della Voluntas, ecco le panchine d'argento
attribuite a Mario Tonni del Bovezzo, che fra qualche domenica
festeggerà le 700 volte alla guida di una squadra, ed anche quella
ad Angelo Villa del settore giovanile del Cellatica. E' stata poi la
volta degli allenatori che hanno vinto il campionato a partire da
Ivan Tolotti con il Castelcovati in Promozione e Giuseppe D'Innocenzi
con il Nuvolera in Prima Categoria, accomunati dall'aver rilanciato
immediatamente le rispettive formazioni anche nella categoria
superiore, attestandosi nelle prime posizioni. Quindi Luigi Nember
della Pedrocca, che vincendo la Coppa Lombardia ha centrato la
Promozione, Corrado Duri (Borgosatollo) e Marco Bonomi (Rudianese)
saliti in Prima vincendo il proprio campionato. |