A.C. SALO'

VALSABBIA

MISTER ROBERTO BONVICINI PREMIATO CON LA "PANCHINA D'ORO"

dal Giornale di Brescia del 20 novembre 2004
dal Giornale di Brescia del 21 novembre 2004
dal Bresciaoggi del 21 novembre 2004:

Consegnati i riconoscimenti agli allenatori vincenti nel 2004 con una cerimonia organizzata dall’Aiac provinciale. Trainini e Bonvicini sul trono

Il presidente Dosselli: «Noi, maestri di fair play e di valori»

La premiazione e per l’allenatore del Salò un regalo da Azeglio Vicini «Entrerà di diritto al Supercorso»

Volti noti di tecnici affermati e nomi nuovi di allenatori emergenti si sono incontrati ieri in via Cefalonia, nel centro congressi di Banca Lombarda, per incoronare i migliori tecnici del 2004. Tra vecchi e nuovi soprattutto volti vincenti in un anno difficilmente ripetibile in cui l'intero movimento è cresciuto e si è tolto soddisfazioni. A livello nazionale, con il Salò di Roberto Bonvicini campione d'Italia, ma anche a livello locale, con la Pedrocca di Pierluigi Nember campione di Lombardia in Prima.
Calcio che vince e calcio che esporta: Piero Trainini è il successore di Cesare Prandelli per i successi calcistici professionistici. Un grande maestro di calcio, bassaiolo di Bargnano, che ha sempre tenuto Brescia nel cuore nelle sue esperienze calcistiche che lo hanno fatto diventare uno dei maggiori conoscitori della serie C. E la sua gioia non è stata certo nascosta, «soprattutto perché mi piace ricevere questo riconoscimento da amici che è giusto ringraziare per la stima espressa», ha spiegato Trainini. In un calcio che cambia e si evolve rappresenta la forza dell'esperienza di chi è migliorato strada facendo: «Questa C è molto diversa dagli anni scorsi - conferma - non esistono più le squadre di blasone. Ma non sono d'accordo con chi parla di un livello più basso, è una categoria diversa rispetto a qualche anno fa perché è difficile pronosticare alla vigilia chi emergerà».
La serie C è per Trainini è una certezza, ma per Roberto Bonvicini, plurititolato tecnico del Salò campione d'Italia, è un grande obiettivo: «Credo nel lavoro: non è una frase fatta, ma un mio modo di vivere. Lo scorso anno questo ha pagato soprattutto perché alle spalle avevo una grande società che mi ha sostenuto ed uno staff che mi ha seguito. Poi c'era il gruppo, che nel calcio conta più di ogni discorso al singolare». Se gli parli del Flaminio e di quel 12 maggio storico per il Salò Valsabbia Roberto Bonvicini si illumina ancora.
La stagione scorsa non sembra mai finire, ed anche Azeglio Vicini, l'ex ct dell'Italia che sta per diventare direttore della scuola allenatori di Coverciano, intervenuto al convegno di ieri,
ha scelto di fargli un regalo, comunicando la sua ammissione al corso di seconda categoria che gli permetterà di allenare in serie C: «Avendo vinto la Coppa Italia il posto gli spetta per meriti sportivi». «L'importante è non diventare una meteora - scherza Bonvicini - ma io penso che alla fine l'impegno e la correttezza pagano sempre. Se poi arrivano i risultati tutto diventa più facile».
Dalla C nei sogni di Roberto Bonvicini ai sogni realizzati da Ermanno Franzoni. Un traguardo concretizzato sul campo dopo la trionfale stagione con il Carpenedolo guidato da Bottazzi e Dossou. E che anche il tecnico festeggia con l'umiltà che contraddistingue i nostri allenatori, condividendo la soddisfazione con la società. «Sono stato fortunato ad arrivare qui - ha detto Franzoni - ho trovato un ambiente che permette di lavorare con tranquillità e che via via si è adattato alle varie categorie compiendo il duplice salto dall'Eccellenza alla C2 in due anni». Inutile aggiungere altro, nemmeno quando con il consueto sorriso sornione preferisce dribblare la battuta su chi in passato diceva che lui andava bene solo per il settore giovanile.
Dopo i «big» è una parata di volti di calcio, con la benedizione del presidente della Provincia Alberto Cavalli e dell'assessore Alessandro Sala, che si è compiaciuto per l'organizzazione stringendo idealmente la mano al presidente degli allenatori bresciani Paolo Dosselli, «impegnato nella promozione del calcio come gioco, nell'anno internazionale dell'educazione attraverso lo sport. Il percorso è chiaro: dobbiamo educare al gioco per poter essere prima di tutto campioni di fair play, principi, speranze, valori». Come sempre Sala dispensa entusiasmo ma non lesina una critica velata: «Voi svolgete un ruolo fondamentale - sottolinea l'assessore - andando anche opportunamente a sostituire alcune situazioni in cui la scuola purtroppo non riesce ad intervenire con efficacia avvicinandosi al mondo dello sport».
Dietro agli allenatori dorati, cui va aggiunto anche Guerino Simoncelli, anima del calcio a Roncadelle ed in passato collaboratore tecnico della Voluntas, ecco le panchine d'argento attribuite a Mario Tonni del Bovezzo, che fra qualche domenica festeggerà le 700 volte alla guida di una squadra, ed anche quella ad Angelo Villa del settore giovanile del Cellatica. E' stata poi la volta degli allenatori che hanno vinto il campionato a partire da Ivan Tolotti con il Castelcovati in Promozione e Giuseppe D'Innocenzi con il Nuvolera in Prima Categoria, accomunati dall'aver rilanciato immediatamente le rispettive formazioni anche nella categoria superiore, attestandosi nelle prime posizioni. Quindi Luigi Nember della Pedrocca, che vincendo la Coppa Lombardia ha centrato la Promozione, Corrado Duri (Borgosatollo) e Marco Bonomi (Rudianese) saliti in Prima vincendo il proprio campionato
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