A.C. SALO'

VALSABBIA

 

Quarenghi incoronato: «E adesso sogno la C2»

 

Cristian Quarenghi ha ritirato il «Pallone d'oro» dal caposervizio dello sport di Bresciaoggi, Giulio Tosini. Il riconoscimento gli è stato attribuito da una giuria che, valutando il rendimento offerto nel corso del 2004, lo ha ritenuto il più forte dei dilettanti bresciani. Crepitio dei flash, foto con le maglie dei due sponsor (la Fonte Tavina di Armando Fontana, presente allo stadio, e l'Ivars di Vestone, l'azienda del presidente Aldo Ebenestelli, dove l'attaccante lavora), applausi, trofeo baciato e alzato in alto.

«Lo metterò sul caminetto, a fianco della Scarpa d'oro e delle altre coppe ricevute. Davvero una bella soddisfazione. Cercherò di onorarlo nel modo migliore. Scontato che il prossimo obiettivo sia la C2», confessa Quarenghi al termine dell'incontro. Magari con la maglia del Trento, visto che lei è di Darzo, al di là del confine.

«Alt. Ci tengo a chiarire, dato che qualcuno ha interpretato male un precedente articolo. Io ho detto che a Salò mi trovo benissimo ma, al tempo stesso, mi piacerebbe andare in una piazza più importante. Comunque sarò il primo a firmare per rimanere. Qui sto da Dio. Anche oggi, al momento della premiazione, ho visto il calore della gente nei miei confronti, e sentito brividi di soddisfazione».
Però è mancato il gol, e la sua prova non è stata pungente come al solito. «Vero. La festa fatta in settimana con i compagni e l'euforia all'inizio della partita mi hanno un po' deconcentrato.

La gara si preannunciava difficile. Gli emiliani non hanno osato.Si sono messi dietro, badando solo a rintuzzare i nostri tentativi. Difficile, in una situazione del genere, trovare i varchi e segnare. Nel primo tempo abbiamo costruito un paio di buone occasioni. Nella ripresa l'allenatore Bonvicini ha azzeccato i cambi, e il Salò ha conquistato tre punti preziosi. Il gruppo ha dato una risposta positiva. La squadra non vive soltanto sugli spunti dei singoli, ma sul collettivo. Pure chi parte dalla panchina e non è abitualmente sotto i riflettori ha la possibilità di fornire un grande contributo alla causa».

Con la sconfitta della Centese e il mancato successo del Pergocrema, il futuro sembra diventare più roseo. «Archiviata la gara col Crevalcore, dobbiamo andare avanti un passo alla volta.

Adesso il calendario ci riserva due gare importanti ma abbordabili: ad Arco e in casa col Bolzano. Poi ci saranno gli scontri diretti. Fra un mese e mezzo vedremo in quale posizione di classifica saremo. Solo allora potremo cominciare a tirare le prime somme».

Quarenghi se ne va tenendo tra le mani il «Pallone d'oro», l'ennesimo riconoscimento di un'annata indimenticabile: promozione nel torneo di Eccellenza, coppa Italia vinta allo stadio Flaminio di Roma, titolo di campione d'inverno in serie D. Il piccoletto non ha nemmeno bisogno di spiccare salti per toccare il cielo con le dita.